Presentazione del Concorso Fotografico
- Nicola Sancisi
- 9 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Nell'ambito del progetto "50x50: Capitali al quadrato" di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, la città di Urbino ospita, dal 9 al 15 dicembre, una serie di eventi culturali sotto il tema "BioRinascimento". Questo programma mira a coniugare tradizione e innovazione, esplorando temi che spaziano dall'economia sostenibile all'arte, coinvolgendo cittadini, istituzioni e scuole locali. La settimana si è aperta con la presentazione del concorso fotografico "Semi di Sale" presso l'Aula Magna del Liceo Artistico "Scuola del Libro" di Urbino.

L'evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e culturali di rilievo:
Lucia Nonni, Dirigente Scolastico del Liceo Artistico "Scuola del Libro";
Lara Ottaviani, Assessore alla Cultura del Comune di Urbino;
Camilla Murgia, Assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Università della Fondazione Pesaro 2024;
Massimo Lazzari, rappresentante del progetto, che ha illustrato le linee guida del concorso fotografico, e
Tiziana Migliore, semiologa dell'Università di Urbino Carlo Bo, invitata a supporto del progetto.
Massimo Lazzari ha spiegato che il concorso è rivolto agli studenti del quarto e quinto anno dei corsi di fotografia, cinema e grafica. I partecipanti dovranno realizzare due immagini fotografiche ispirate a un testo scritto da Francesco De Luca, artista e fotografo, nonché ex studente della Scuola del Libro, venuto a mancare nel 2023. Per favorire una migliore comprensione delle modalità di approccio nella traduzione di un testo scritto in immagini fotografiche, è stato previsto l’intervento della semiologa Tiziana Migliore.
La dottoressa Migliore ha offerto una riflessione approfondita sul concetto di "fototesto", analizzando l'interazione tra immagine e parola scritta. Ha sottolineato come il titolo del progetto, "Semi di Sale", rappresenti un ossimoro affascinante, unendo due elementi apparentemente contrastanti: il seme, simbolo di fecondità nel regno vegetale, e il sale, composto chimico non associato tradizionalmente alla rigenerazione. Tuttavia, il sale possiede la capacità di spargersi e sciogliersi, entrando in nuove soluzioni, analogamente al processo fotografico.
La semiologa ha evidenziato l'importanza della traduzione intersemiotica, ovvero la trasposizione tra sistemi di segni differenti, come il verbale e il visivo. Questo processo non avviene in modo letterale, ma attraverso evocazioni e ispirazioni che emergono da caratteristiche, temi o figure presenti nel testo scritto. Ha invitato i partecipanti al concorso a sviluppare una disposizione d'animo aperta, esercitando curiosità e sensibilità verso ciò che li circonda, per cogliere dettagli che possano trasformarsi in elementi significativi nelle loro opere fotografiche.
Migliore ha inoltre discusso l'importanza del corpo nel processo creativo, sia nella scrittura che nella fotografia. Ha sottolineato come entrambe le attività coinvolgano non solo la mente, ma l'intera corporeità, con particolare attenzione all'uso delle mani. Questo approccio olistico permette una comprensione più profonda e una creazione più autentica, dove l'osservazione e la descrizione delle cose portano a una trasformazione interiore.
Concludendo, la semiologa ha esortato i partecipanti a individuare nei testi di Francesco de Luca elementi che li colpiscano profondamente, trasformandoli in dettagli visivi attraverso la fotografia. Questo processo di "det-taglio" consente di aprire finestre su nuovi mondi, arricchendo il testo originale con significati nascosti o inaspettati. L'obiettivo finale è creare un "fototesto" in cui immagini e parole si integrino, offrendo una comprensione reciproca e una nuova luce sia sul testo scritto che sulle fotografie.
L'auspicio è che le fotografie realizzate possano rendere meno solitaria l'esperienza di Francesco, condividendola nella sfera sociale e offrendo un contributo terapeutico rispetto al trauma della sua scomparsa. Il sale, in questo contesto, diventa metafora di un fissante di storie che acquisisce sapore solo se disseminato, proprio come le immagini e le parole che si diffondono per generare nuove connessioni e significati.














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